ESSERE GENITORI DI PIANTE E/O BAMBINI

Mi capita spesso di paragonare il mio rapporto con Elia (mio figlio di 4 anni) con quello che ho con le piante. Essere genitore è davvero un gran casino, sbagli un sacco di volte, ti penti, ridi e piangi, ti senti sconfitto, in colpa ma anche un supereroe, un idolo infallibile…insomma la schizofrenia è sempre alle porte.

È molto più semplice di quanto sembra

Da poco, ho imparato che è più facile di quanto immaginavo. Basta osservare, chiedere e ascoltare anziché provare ad avere tutto sotto controllo. Almeno fino a 4 anni, i bambini sono quello che sono, hanno già una personalità ben definita, ma è una versione poco “inquinata”. Sanno bene cosa gli serve per stare bene e se chiedi, rispondono, senza giri di parole. Ai primi posti della classifica bambinesca troviamo:

1 essere amati

2 poter giocare per gran parte della giornata, possibilmente vincere

3 mangiare

Lo stesso vale per le piante. Quando garantisci loro le cure adeguate (luce, acqua, un buon terreno e nutrienti) il resto è tutta osservazione e interpretazione di messaggi chiari. Le piante non sono come noi, se hanno qualcosa, lo comunicano, non fanno finta di niente.

Non esistono segreti e regole d’oro

La cosa più banale e vera che ho ascoltato come madre è che ogni bambino è diverso. I libri, i manuali che ti insegnano a far dormire tuo figlio in 7 minuti, possono rassicurarti mentre è nella pancia, ma appena è fuori, nel mondo reale, capisci che quel tempo potevi dedicarlo a cose molto più utili e divertenti come mangiare sushi, andare al cinema o comprare bitcoin quando nessuno li conosceva.

Allo stesso modo, le indicazioni precise, le regole d’oro, il segreto per avere un pollice verde non esistono. Certo, ci sono indicazioni di base, diverse per ogni pianta, ma seguirle alla lettera non ti garantirà una giungla rigogliosa. Quello che serve è la capacità di improvvisare, rimediare agli errori, evitare il peggio, ripartire.

Goditi lo spettacolo

Ultimo, ma non meno importante, per quanto io cerchi di fare del mio meglio, so che ad un certo punto è giusto smettere di agire, rilassarsi e godersi lo spettacolo della vita che cambia e si trasforma.

3 consigli per genitori di piante:

1 – Osserva, davvero, non in modo disattento: osserva i cambiamenti, i messaggi e impara ad interpretare. Se

2 – Ogni pianta è diversa, ogni ambiente è differente e ogni genitore è differente. Le indicazioni su come prendertene cura sono molto importanti ma devono essere accompagnati da una gran dose di empatia e buon senso.

3 – Se le condizioni che hai creato sono quelle giuste, il resto succederà grazie a madre natura. Ci saranno piante che crescono più velocemente e ti regaleranno fiori, altre molto più lente o con cui sarà più difficile creare empatia, impara dagli errori e goditi lo spettacolo

Gli errori fanno parte del gioco, ma fortunatamente, come i bambini, anche le piante sanno perdonare.

Tu che genitore di piante sei? Apprensivo, comprensivo, severo 🙂

se hai domande sulle tue piante