IL PROFILO DEL COSIDDETTO POLLICE NERO

In questi mesi di test, consulenze, domande che mi sono arrivate da ogni dove, ho scoperto che le persone convinte di avere il pollice nero hanno atteggiamenti e pensieri simili. 
La mia, non è una statistica ad ampio raggio, ma solo un’analisi delle domande che ho ricevuto da quando ho iniziato questo progetto.
Dato che il mio spirito da antropologa non si addormenta mai, ho pensato di stilare un elenco con le 6 caratteristiche e atteggiamenti principali che, secondo me, accomunano le persone, che sono convinte, più o meno profondamente, di avere il pollice nero.  

1 Sensi di colpa piccoli come le piante che compri

Compri piante piccole, minuscole, spesso succulente perchè hai sentito dire che sono più resistenti. 
Ti capisco, sentirsi colpevoli del decesso di una pianta adulta, dal portamento imponente ed elegante ti fa sentire più in colpa che veder deperire una piccola piantina grassa pagata 2 euro, are you sure?
Spesso le piante adulte sono anche più resistenti, le succulente sono resistenti ma non hanno il dono dell’immortalità e basta un periodo di ristagno per farle fuori. Quindi, valuta la prossima volta che fai la spesa

2 L’equilibrio è un altra cosa

Innaffi (troppo o troppo poco), sei metodica (troppo o troppo poco), le concimi (troppo o mai), gli estremi servono a tenere a bada la tua insicurezza, ma questo non fa altro che disorientare le tue piante che hanno costanti crisi di personalità. 
L’esperienza insegna, non ti scoraggiare, ma osserva le loro reazioni e messaggi invece di andare avanti in modo casuale, impara dagli errori e prosegui nella missione.

3 Cerchi informazioni super dettagliate

Google è la tua fonte, leggi tutto e il suo contrario, aneli ad una conoscenza razionale chiara e scientifica per sopperire alla mancanza di empatia di cui ti incolpi.
Questo atteggiamento lo trovo nobile, informarsi e studiare è la strada giusta.
L’importante è non farsi confondere le idee dalle troppe informazioni che incontri.
Secondo me è meglio avere un libro di riferimento, piuttosto che informazioni contraddittorie pescate a caso nell’etere. Trova il tuo, valuta sempre i requisiti di chi lo ha scritto e poi segui i consigli senza timore.

4 Stai lunghi periodi senza possedere piante

Dopo averne uccise svariate, ti dai ai cuccioli, allo yoga, alla cucina orientale, ma con le piante hai chiuso, salvo poi ricordarti che ti mancano e riparti con buoni propositi.
Cambiare idee fa bene, ripartire con il piede giusto anche.
Riparti da piante semplici, non comprare di impulso e goditi la tua ennesima nuova epoca green.

5 Tua madre fa risorgere le piante solo con lo sguardo

Su questo punto chiamo all’appello gli psicologi in ascolto, non so dare nessun tipo di interpretazione o consiglio, ma un sacco di persone mi hanno svelato questo retroscena, non trovo pace.

6 Quando ti regalano una pianta vai nel panico per la troppa responsabilità

“e se la prossima volta che viene a trovarmi sarà già morta?” ti chiedi sorridendo, scartando la tua prossima vittima.
“e poi, come si chiama? di che cura avrà bisogno? potevano almeno metterci le istruzioni”
Hai ragione, sono pensieri legittimi, anche io non sopporto le piante senza nome e indicazioni sulla cura!

Io continuo ad essere convinta che il pollice nero non esista, ma sia solo un errore di valutazione, una serie di cattive abitudini, percezioni sbagliate che possono cambiare e un atteggiamento che può migliorare con il tempo a suon di succulente moribonde.

Se ti sei ritrovato nella descrizione qui sopra, sappi che non sei solo, là fuori è pieno di killer seriali che non si sono arresi, questo blog è per voi, che nonostante tutto non avete ancora perso le speranza, vi voglio bene.